
> Mi ricordo di ...

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Gente di caruggi -
Bagasciu
(Pietro Damele)
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A parlare
solo di lui, si potrebbe scrivere un romanzo. Gli aneddoti su
Pietro Damele sono numerosissimi. E sembrano anche di più,
perché ogni volta che si sentono raccontare, c’è sempre
qualche variante, o vera o molto verosimile.
Già
u
pruverbiu è un programma. E uno si domanda
come mai?
Molti nomignoli si perdono nella storia.
Bagasciu è uno
di quelli. Una cosa è certa: questo
puverbiu singolare
non è il maschile del corrispondente femminile. È tutta
un’altra cosa. E il Nostro che lo portava non si sentiva
minimamente a disagio.
Petrìn
ha trascorso la vita in mare, navigando in tutti gli oceani.
Non era uscito dal Nautico; perciò non aveva molta
dimestichezza con l’inglese; ma Bagasciu, all’occorrenza,
diventava poliglotta con la mimica.
In
America doveva acquistare una scorta di latte per la cambusa.
Gli americani già lo incartavano, quando noi ancora usavamo la
bottiglia. Bagasciu e un collega entrano in una drogheria
proprio all’americana: di quelle dove trovi tutto quello che
ti serve, dal dentifricio alle pentole, dal peperoncino al
lucido per scarpe. Il collega, che mastica un pò di inglese,
chiede a un commesso se hanno del latte. Il giovanotto scuote
il capo, per dire che non capisce.
Bagasciu
interviene con una delle poche parole inglesi che conosce:
no problem. E fa cenno di seguire la sua mimica: chiude le
mani, puntando in alto i due indici, e se la porta ai lati
della testa; fa il verso della mucca
uhm e mima il
gesto della mungitura.
Oh, yes,
dice il commesso con un sorriso. E porta il latte. Il corso
L’inglese per tutti
della De Agostini, non suggerisce il verso della mucca per
comprare il latte; ma a Bagasciu il corso non serve; tanto si
fa capire ugualmente.
Un tipo
così sembrerebbe incapace di fare il serio, perché sempre
portato a prendere il lato umoristico delle cose. E invece,
all’occorrenza, sapeva dimostrare sensibilità non comune,
anche se potrebbe apparire il contrario; come quando
accompagnò
u Patatin (Battista Masnata), a visitare la
tomba del padre, in cimitero.
U Titìn (Battista)
navigava; perciò non potè essere presente ai funerali del
padre (ai naviganti capita anche questo). Quando sbarcò
desiderò rendere visita al padre; ma non se la sentì di andare
al cimitero da solo; e, non sapendo leggere, era difficile
trovare la tomba. Chiese ad un amico di accompagnarlo. L’amico
era Bagasciu.
In
cimitero, attraversarono due viali. Petrìn (Bagasciu) si fermò
davanti a una croce e lesse a voce alta:
Masnata Tommaso.
-
O Titìn. Tauchì to babbu.
Patatin
abbracciò la croce e scoppiò a piangere:
-
O babbu, sun vegnüu e nu te g’ò attruvàu...
Bagasciu
intervenne:
-
Onnù, ‘stu chì u nu l’è to babbu... U l’è ciü avanti...
Procedettero verso un altro viale. L’amico puntò deciso su una
croce:
-
Tuachì, Titìn.
Patatin
rinnovò dolore e lacrime:
-
O babbu, ti m’è lasciau cuscì...
E pianse
a dirotto.
-
O Titìn,
lo interruppe Bagasciu,
aggi passiensa: nu l’è mancu ‘stu chì. U se ciamme cumme to babbu, ma u l’è n’ötru Masnata. Vegni chì.
Andarono
più avanti; finché giunsero alla tomba giusta.
-
Tauchì, u l’è propriu to babbu.
Patatin
sconsolato, si fermò un istante e disse:
-
Babbu, me dispioxe: nu ho ciü logrime da dote!...
Ma non
sempre Bagasciu era tanto disinvolto con i trapassati. Una
sera, d’estate, Pietro du Gigìn gli offrì un passaggio in
macchina dal Giunco in paese. Fiancheggiando il cimitero,
Pietro fermò l’auto, si sporse leggermente dal finestrino e
cominciò a parlare:
-
Cumm’ai dittu, Ceserin?
Bagasciu
non vedendo alcun interlocutore, domandò:

- Ma, cun chi ti pòrli?
-
Sssstt! Sta sittu!... Oscì, gau diggu!... A quante u l’ha da vende?
-
Ma, cun chi ti pòrli?
-
Cu-u Ceserin du Sciosciò, u babbu du Gino.
-
Nu sta a dì nesciaie!... L’è anni ch’u l’è mortu!... Chissà dunde saiò.
-
U l’è chì, in tu simitêuu!
Bagasciu
ebbe un attimo di smarrimento. Cercò di controllarsi. Parlava
per farsi coraggio:
-
E cuss’u l’êu, u Ceserin?
-
Che digu a so figgiu a quante u l’ha da vende, au metru, na pessa de roba!
-
E metta ‘n motu e cammina
- disse l’amico, un pò divertito e molto impaurito.
Anche
Bagasciu era sensibile. A modo suo.
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