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Gente di caruggi  -  Aldo

(Aldo Luxoro)

 

 

 

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Titolo di studio, ragioniere; professione, commerciante (in un negozio intestato a Parodo Franca, moglie); hobby particolare, public relation. Ovverosia: u Aldo du Basciota è sempre stato in prima fila dove c’erano conti da fare e gente da arringare. In quest’ultimo caso, Aldo si trovava a suo agio solo se allo stesso livello dell’uditorio e a voce secca.

Diceva: Se stagu cu-i pe’n terra, nessuno mi batte; dieci centimetri più in alto, e un microfono davanti, sun in omu persu!

In realtà Aldo non era una persona facile a perdersi. Anzi. Dovunque si sia cimentato, è sempre arrivato tra i primi. Famose le sue battute sul palcoscenico e la sua arte di regiadù nelle serate danzanti. Consuetudine vuole che, a conclusione dei balli comandati (carnevale e dintorni) s’orientova a quadriglia. E lì, u Aldo u l’ea in tu so. Impeccabile dentro il domino scrupolosamente nero, stola bianca al collo, guidava le diverse figure in lingua internazionale: Promenade... Formez les arcades... Les dames au centre, les hommes à gauche... andaus comenti boleus...

 

Tornava a casa senza voce. Tanto, il giorno dopo, in negozio ci andava Franca. Lui, la mattina, dormiva; il pomeriggio, aveva la partitina a poker con gli amici, nella sede del MSI.

 

Nelle manifestazioni della vita sociale, civili e religiose, Aldo non mancava: frutto anche dell’educazione appresa sui banchi della scuola parrocchiale. E si sentirà sempre onorato di essere amico dei preti. Don Mario , un giorno, volle divertirsi (eccezionalmente) con i giovani circolini, compagni di Aldo; al quale chiesero la chiave del negozio per addobbare la vetrina per una festa.

Aldo, trattandosi di amici fidati (gh’ea u preve pau mesu) non si rifiutò. Il giorno dopo, all’apertura, trovò la vetrina piena di cacciücci, di tutte le dimensioni, ben allineati (proprio scherzo da prete!). E ne hanno riso tutti assieme.

 

Aldo ha tentato di brillare anche in politica. Forse era l’unica prova in cui non si era ancora cimentato in prima persona. Furono le elezioni politiche a far esplodere la sua vocazione di leader. Il partito monarchico di Achille Lauro, Stella e Corona, Aveva una roccaforte in piazza Repubblica 6, piano terra della casa Luxoro.

 

Qui il nostalgico nostrano di Casa Savoia, faceva propaganda distribuendo pasta e scarpe ai probabili votanti. Con questa strategia politica: la pasta in unica soluzione; le scarpe, invece, in due tempi: una scarpa prima delle elezioni; l’altra, dopo lo spoglio delle schede. Se i voti ottenuti fossero stati meno delle scarpe distribuite, era chiaro che gli elettori avevano tradito Stella e Corona.

Perciò niente seconda scarpa. E così fu. Decisamente, Aldo non era tagliato per la politica.

 

 Tentò la carriera scolastica. Qui riuscì a destreggiarsi: infatti insegnò educazione fisica nella scuola media con lezione all’aperto; d’inverno, col cappello e col cappotto (necessariamente, perché la scuola non aveva palestra coperta).

 

Ma l’impegno del vero professionista e il cuore del carlofortino doc, Aldo l’ha profuso in due istituzioni che fanno onore al suo grande senso civico: l’istituto magistrale Gabriele Pagani, legalmente riconosciuto (di cui è stato fondatore e amministratore diligente) e l’associazione della Croce Azzurra (di cui ha curato le pubbliche relazioni). Sono due istituzioni che Aldo ha amato e servito (nel senso più nobile della parola), prima che un problema di salute ponesse freno alla sua vitalità. Insieme alla gratitudine, la gente di caruggi esprime una considerazione: persone che si chiamano Aldo ne esistono altre, pur degne di rispetto; ma per individuarle ci vuole anche il cognome. Solo il nostro è stato u Aldo, unico, inconfondibile, irripetibile: prima che ne nasca un altro, passerà del tempo.

 

 

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Testi estratti da "GENTE DI CARRUGGI" e da "GENTE DI CARUGGI 2" entrambi di Daniele Agus

Alcune immagini sono prelevate da "CARLOFORTE, ISOLA DI SAN PIETRO" di Antonio Torchia

 

 

 

 

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