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Gente di caruggi -
Mariana
(Veronica Castro)
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I
cartoni animati tengono i bambini attaccati alla tivù col
telecomando in mano, spesso a danno della vista (speriamo non
della vita).
Allo stesso
modo le telenovelas, in tempi non lontani, incollavano gli
adulti davanti al piccolo schermo, nelle prime ore del
pomeriggio.
Nel 1983
Anche i ricchi piangono ha fatto sgorgare lacrime, furtive
e palesi, ai cittadini di Carloforte.
Luis Antonio
e Mariana hanno fatto strage di cuori e di
tempu persu.
Forse la novità del programma, forse l’appassionante storia
d’amore, forse gli intrecci passionali, forse le curve di
Veronica astro, forse chissà, hanno scandito tante serate
du paize. Dopo la gioia dell’insediamento tabarkino 1738)
e la libertà degli schiavi (1803), difficilmente ci devono
essere stati momenti di tanta tensione come nei giorni di Luis
Antonio e Mariana.
La mattina
si attendeva che le ore passassero in fretta, per arrivare al
pomeriggio. Alle sedici, Carloforte piombava nel coprifuoco,
come durante la guerra: strade assolutamente deserte. Chi
sbarcava dal traghetto a quell’ora aveva l’impressione di
trovarsi, improvvisamente, nel villaggio di San Juan, in
Mexico, quando arrivava Zapata: tutti gli abitanti barricati
in casa. Ma questi uscivano al suono della campanella della
chiesetta. Quando arrivava Mariana, invece, suonavano le
campane per i funerali; ma nessuno le sentiva. Così, per
portare via Cordeddu c’era il prete e pochissimi parenti;
eppure, in genere, i funerali richiamano parecchi fedeli. Quel
giorno tutti piangevano a casa coi ricchi della telenovela.
E se
qualcuno avesse avuto urgenza? Affaracci! Una donna,
all’improvviso, si trovò con la bombola del gas esaurita. Ne
aveva assoluto bisogno, per scaldare un pò d’acqua per un
ammalato o il latte per un bambino. Andò da Aldo che era
tutto intento a non perdere una battuta di Mariana dalla
televisione di Rina; e chiese gentilmente se poteva avere una
bombola. Risposta chiara e decisa:
Vegni ciü tordi; aua ne
l’è ua de bumbule.
A Mariana
arrivò notizia che a Carloforte viveva una numerosissima
colonia di fans, soprattutto di genere femminile. E scrisse
una lettera affettuosa a
Maria Rosa Bricchettos, vèndedora
de pan de
Toscas; per ringraziarla
por la difesa che me
priendi di fruente a todo el paise.
Lei stessa
(Mariana) si sorprese:
Todo Carlofuerte vive por
mi y el
mio adorato masculino. Alle sinque de la sera todo el
paise è
sflollado en casa come fossero sbarcati los turcos; y
con los
occhios acciantados al televisor, segue col corasson
sospeso a
un filo da imbastir, la novela “Los ricchos
piangonos”.
Certo, lo
spagnolo non sarà proprio perfetto; ma la descrizione è
rigorosamente precisa.
La notizia
della lettera ha varcato il canale; perché diffusa anche dai
mass media locali. E la Sip (oggi Telecom) ha di che
ringraziare per l’incremento telefonico tra Carloforte e
l’America, che ha fatto ingrassare le bollette. Infatti: la
telenovela andava in onda anche nelle tv Americane, ma con
qualche puntata in avanti.
Gli
afecionados du paize non
riuscivano a prendere sonno al solo pensiero che
Mariana,
me coêu, a passova de tüttu. Perciò telefonavano ai
parenti d’America per conoscere in anticipo la millesima
puntata del racconto (conversazioni chilometriche, che
facevano galoppare il contascatti del centralino).
Anche
Mariana e Luis Antonio sono presenti a buon diritto in questa
raccolta: sì, anche loro sono due personaggi dei nostri
caruggi. E come! Hanno fatto dimenticare tante preoccupazioni
(e anche il caffè sul fuoco); nei negozi, le donne non
parlavano d’altro; qualche ragazza deve ringraziare Mariana se
è stata battezzata con quel nome.
Che volete
di più? Aveva ragione don Pagani: siamo proprio nel paese di
Bengodi!
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