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La Vegetazione
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È difficile
ed inimmaginabile pensare quali e quanti tesori la vegetazione
locale possa offrire al visitatore, talvolta anche unici.
In
un’area limitatissima è possibile vedere in primavera la
fioritura delle gialle ginestre (spin-e), il
delicato colore e la variopinta foggia delle orchidee
selvatiche, le rocce bianche e scoscese si rivestono dei
vivaci colori vermigli dell’anagallide, del
rarissimo pigliamosche
e dell’intenso candore delle pratoline.
E a rendere
ricco il patrimonio di rarità botaniche ecco l’astragalo
marittimo
, delicato esemplare di unicità nel suo
genere, e una esclusiva specie di borragine,
Borrago
morisiana di Bigazzi et Ricceri
piccole piante che hanno trovato per
un capriccio della natura il loro habitat su questo piccolo
lembo di terra assolata e salmastra.
Un’escursione all’interno dell’isola di San Pietro è un’ulteriore sorpresa;
alcune zone sono rimaste pressoché incontaminate e la macchia mediterranea regna in tutta la sua superba
bellezza.: il verde intenso del mirto (murta-murtin),
del lentischio (ventriscu), del
ginepro
(sàina), dei lecci
, delle piccole palme, si
affianca al coloratissimo cisto (merju), agli
eleganti e regali corbezzoli (armùin), alla
candida erica (brüga), ai profumi del
rosmarino (rusmarin), della
lavande
e dell’elicriso.
Non è raro
imbattersi in radure dove il panorama si perde nell’immensità
del mare, oppure trovarsi in un’oasi tinta di verde e profumata di
pini d’Aleppo o in un piccolo orto ordinato e
geometrico, amoroso risultato di una fatica tramandata nel
tempo. In alcune zone, invece, la vegetazione si è impadronita
dei canaloni,
ed è lì che si può avere per un momento la sensazione di
essere in un mondo incontaminato dove regna il silenzio
dell’uomo ed è solo la natura a parlare.
Alcune
piante meritano una descrizione più approfondita: una di
queste è il pigliamosche. Si tratta di una particolare
e rara pianta
endemica
delle piccole isole della Sardegna,
della Corsica e delle Baleari, presente in pochi esemplari in
alcune zone costiere dell’isola di San Pietro.
Si tratta di
una pianta perenne a fioritura primaverile caratterizzata da
un grosso fiore di colore rosso porpora; la parte esterna
della grossa foglia ha una colorazione particolare simile alla
pelle di un rettile, da cui il nome “drago” che nel passato
veniva dato a questo genere di piante.
Il grosso e vistoso
fiore emana uno strano odore simile alla carne in putrefazione
e attira così
gli insetti sarcofagi che, penetrando nel profondo calice
imbutiforme, vengono presi prigionieri.
L’infioriscenza
tipica, detta “spadice”, porta nella parte inferiore gli
organi riproduttivi su cui posano le ali e le zampe gli
insetti, determinando una particolare forma di impollinazione in virtù della quale la pianta prende erroneamente il nome di
pigliamosche.
La piante
cresce e si sviluppa in luoghi quasi
inaccessibili, si ripara sotto piante di maggiori dimensioni,
ma trova soprattutto il suo habitat ideale
fra grossi massi
dove maggiore è l’accumulo di terra e humus e dove il riparo
dal vento è più efficace.
Anagallide
Astragalo marittimo
Frutto del Corbezzolo
Anagallis monelli
Fior di tentredine
Cisto (merju)
Pianta e fiori di lavanda
Corbezzolo (armùn)
Pratolina delle scogliere
Fioritura primaverile dell'Erica (brüga)
La grossa foglia color porpora del pigliamosche
Pino d'Aleppo
Pino d'Aleppo con la sua chioma verde intenso
Fiore di Borragine
Lecci
Ginepro (sàina)
Fico degli Otentotti
Lentischio (ventriscu)
Pianta arbustiva di Ginepro
Mirto (murta-murtin)
Oleastro (ovivastru)
Vivaci colori delle eleganti orchidee
Elicriso
Pini d’Aleppo
Pini d’Aleppo
Piccole Palme
Fillirea
Rosmarino selvatico
Ginestra (spin-a)
Macchia mediterranea
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