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Manifestazioni e sagre
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Il Girotonno
Nell’ultima domenica di maggio,
in concomitanza dei giorni della mattanza, ha luogo a
Carloforte la sagra del tonno: un vero tripudio del palato in
cui il gustoso prodotto ittico, in una delle tante piazze
della città, viene presentato e offerto al pubblico, nelle
tante preparazioni, attentamente curate dai ristoratori
locali. Questa
rassegna enogastronomica mediterranea (denominata
Girotonno) vede
costantemente la vivace partecipazione di molti turisti ed è
anche arricchita da tutta una serie di manifestazioni di
contorno, che coinvolgono il paese in una stupenda e festosa
atmosfera.
La
manifestazione ha come evento centrale la
Gara Gastronomia Internazionale,
un campionato mondiale sul tonno di qualità, che mette alla
prova chef provenienti da tutto il Pianeta, affidando alla
loro fantasia la reinterpretazione di
piatti a base di tonno rosso,
sia cotto che crudo. Nel centro storico, sulla banchina Mamma
Mahon e
sulla piazza principale vengono allestiti numerosi
stand
per offrire ai visitatori le specialità agro-alimentari, tra
cui spicca la degustazione del tonno secondo la ricetta locale
oltre a molte altre specialità della cucina sarda e ligure.
Numerose le mostre artigianali presentate dai paesi
della provincia. A tutto si aggiunge il
Carloforte Buskers Festival,
che, con esibizioni di artisti di strada provenienti da tutto
il mondo, anima le strade del paese.
(Segreteria
organizzativa: tel. 0781 857176 - 857340 -
Info
line:
tel. 0781 857176 -
Sito ufficiale:
www.girotonno.org)
La sagra del Cous Cous tabarchino
Organizzata
dall'Associazione CIAO (commercianti, imprenditori,
artigiani e operatori
di Carloforte)
in collaborazione con le amministrazioni Comunale, Provinciale
e Regionale, ogni anno, nel mese di
aprile, si svolge la sagra per celebrare il piatto più tipico
e storico del patrimonio culturale e gastronomico carlofortino.
Il cous cous o
cuscus, meglio noto nella forma dialettale come
cascà, è una pietanza che rientra nel patrimonio
culturale portato dalla Tunisia dai primi coloni venuti
nell'isola di San Pietro; si tratta di un piatto a base di
semola cotta al vapore e aromatizzata con verdure e spezie. Oltre alla giornata dedicata alla
dimostrazione e realizzazione del piatto, la manifestazione si
arricchisce di altri eventi musicali e folkloristici, mostre dedicate alle arti e ai mestieri
della vita carlofortina, sfilate, raduni di auto ed escursioni.
(Info Point
-
Associazione CIAO Carloforte tel. 0781 854737 - 854859 -
855298).
La notte di
San Giovanni Battista
Quella di San Giovanni è un’antica ricorrenza,
assai sentita fra i tabarchini. Nella
notte fra il 23 e 24
giugno si era un tempo soliti consacrare le promesse di
amicizia, solidarietà, affetto ma soprattutto amore. Gli
innamorati si scambiavano la promessa di
fedeltà e amore
e si eleggevano i compari e le comari come giuramento di una
amicizia
indissolubile tra giovani dello stesso stesso. La cerimonia
delle promesse avveniva normalmente in campagna dove venivano
accesi
enormi falò.
Secondo la tradizione mai nessuno ha violato il patto d'amore
o amicizia sancito nella notte di San Giovanni. Conclusa la
cerimonia si attendeva l'alba raccogliendo la
menta,
l'erba di San Giovanni. Oggi, la notte di San Giovanni non è
festeggiata che simbolicamente, da qualche
gruppo folk locale
che si esibisce in canti della tradizione, spostandosi per le vie del borgo.
Il Carnevale: il diciasette di gennaio
Il 17
Gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate e inizio del
Carnevale, Carloforte potrebbe sembrare ad uno sprovveduto
visitatore un paese pressochè disabitato. A metà mattinata
comitive di ragazzi, giovani e meno giovani, si avviano verso
le campagne; qui si riuniscono per banchettare, ballare e
cantare le vecchie canzoni e gli stornelli della tradizione
locale.
È l'inizio
del Carnevale, che vede un susseguirsi da
balli,
veglioni e mascherate; qualcosa è cambiato negli
ultimi anni, ma non il piacere di ritrovarsi a festeggiare,
non più in piazza, ma nei locali privati.
La tradizionale
ricorrenza, infatti, anche ai giorni nostri è particolarmente
sentita e festeggiata ed è forse, tra le usanze carnevalesche,
quella che meno ha risentito del peso della modernità.
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