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La Società Mutua e la Casa del Proletariato
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La Società Mutua
Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, la vita di
Carloforte fu turbata da agitazioni e proteste da parte dei
lavoratori del mare contro la classe dominante;
arrivarono le idee socialiste, si crearono delle
fazioni, le
“cappe
nere” e le “cappe bianche”.
Per dare un volto, una guida, un aiuto, un’organizzazione
agli appartenenti alla seconda fazione, ancora senza
etichetta politico-sociale, sorse la Mutua di Soccorso e
Previdenza con lo scopo di
“... sussidiare e beneficiare
gli associati in caso di malattia, di provvedere alle
pensioni vitalizie per la vecchiaia, di promuovere e
favorire l’incremento del commercio e delle industrie locali”.
Appena sorto il sodalizio (17 novembre 1901), si cominciò
ad accarezzare l’idea di costruire una casa che ne fosse il
simbolo. Tale desiderio si avverò con una sottoscrizione
sotto forma di azioni. Acquistato nel 1908 il terreno ove
edificare la casa, il 5 settembre dello stesso anno fu
indetta la gara di appalto. Il progetto della costruzione
fu perfezionato anche basandosi sull’esperienza diretta
derivata dalle visite ad alcuni teatri di Cagliari.
Il 20 settembre 1908 si ebbe la posa della prima pietra
sull’angolo tra via Venezia e via XX Settembre (sono le
strade che delimitano il caseggiato). Tutti i muratori,
soci
della Mutua, furono invitati a prendere parte ai lavori che
si conclusero alla fine del 1909 con l’ultimazione del
teatro.
La costruzione, a tutt’oggi, non ha subito esternamente
alcun rimaneggiamento; ne ha subito invece, in tempi
recenti e non, la sede sociale e il teatro, completamente
trasformato prima con l’avvento del Cinemascope, poi con la
messa a norma per la sicurezza degli spettatori.
La Casa del Proletariato
Simbolo della Carloforte socialista è la “Casa del
Proletariato”; progettata dall'ing. Pomata, fu costruita per accogliervi le varie
leghe e cooperative dei battellieri, dei pescatori e dei
contadini, e fu essa stessa una cooperativa.
Si tratta di un edificio alto 10 metri, che occupa una
superficie di 800 mq comprendente i locali necessari agli
uffici, ai magazzini per gli attrezzi di lavoro, le sale
per i comitati e le assemblee (molti locali oggi sono
adibiti ad attività diverse), più un vasto teatro.
Fu
inaugurato il 1° maggio 1922 con il nome di
Teatro
Demuro, in onore del tenore tempiese Bernerdo Demuro,
che vi si esibì gratuitamente. Durante il periodo fascista
il palazzo assunse il nome di Palazzo Italia e,
rispettivamente sul lato di via Roma e su quello di Corso
Battellieri, vennero incisi i motti
"Credere, obbedire, combattere" e
"La nostra vita è sul mare",
quindi, ad ogni angolo dell'edificio, di fianco alle
scritte, fu posta l'effigie del duce. Agli inizi del '900
fu definitivamente intitolato a Giuseppe Cavallera,
il medico di Cuneo che fece conoscere ai Carlofortini le
idee socialiste.
Quest’opera, facilmente riconoscibile tra tutte le
costruzioni del corso dei Battellieri, perché
costruita
integralmente in pietra a vista, fu resa possibile da una
sottoscrizione quasi totale degli iscritti all’Associazione
Generale degli Operai.
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