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I Carburanti
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L’invenzione del motore a scoppio rivoluzionò in modo deciso
il sistema di propulsione delle barche da pesca e dei battelli
(fino allora a vela e a remi) che facevano servizio per le diverse società con
sede nell’isola di San Pietro.
I primi
motori applicati alla “Olga”, all’”Alberto”, alla “Gina”, alla
“Gilda”, al “Duilio”, all’”Agostina R.” ridussero infatti in modo
considerevole la fatica dell’uomo e accorciarono le distanze con
gran risparmio di tempo; ma richiesero anche un qualcosa
di nuovo: il rifornimento di
benzina prima e del gasolio poi.
Prima
degli anni ’30 l’erogazione del carburante ai natanti veniva
effettuata per mezzo di due distributori,
Shell prima ed
Esso
poi, collocati lungo la banchina, all’altezza di Via XX
Settembre. Il carburante era di provenienza estera, a basso costo
ed il consumo risultava rilevante in conseguenza del trasporto del
minerale e dell’attività delle barche da pesca, all’epoca
numerose.
Il
rifornimento dei distributori procedeva via mare dal
continente o con i piroscafi che venivano a caricare zinco od
altro a Portovesme e facevano scalo nel nostro porto oppure
con velieri carlofortini.
Il
carburante arrivava in fusti di ferro da 200 litri ed una volta
scaricati in banchina erano trasportati ai magazzini doganali
di deposito (nella zona dell’Istituto Nautico) con un
carretto ad
asino oppure rotolati
per l'intero percorso.
Dopo il
1940 il carburante venne portato da Cagliari mediante le
motobilancelle “Mamma Tina”, “Annunziata” e “Rosina” che facevano
la spola per rifornire il paese del necessario; per ogni
viaggio occorreva l’autorizzazione della Capitaneria di Porto di
Cagliari che la concedeva sempre, grazie ad una legge del 1898
riguardante il rifornimento delle isole.
Nel 1950
Aversano Salvatore “Centoscudi” iniziava il traghettamento degli
automezzi da Calasetta ed il carburante era portato con camion,
ma sempre in fusti da 200 litri.
Cominciavano a circolare per il paese i primi scooter (vespe e
lambrette) e le prime utilitarie proprietarie di carlofortini
e no; nasceva il problema del rifornimento del carburante
(benzina e miscela) per gli stessi.
Rosso
Sebastiano, provetto meccanico, proprietario di un’officina
vicino al canale delle saline, installò, nel 1953-54, due
pompe per la distribuzione del carburante ai
mezzi terrestri. Cesserà
dopo una decina di anni, ma la necessità del servizio venne
comunque avvertita e, tramite l’Agip,
si installarono (1966) sul lungomare (dove esiste tuttora, ma con marchio
Q8) un distributore a quattro colonne per la benzina normale,
super, gasolio e miscela (oramai in disuso).
Nel 1967
i traghetti Arbatax e Teulada, idonei al trasporto di tutti i
tipi di automezzi, sostituiscono i piroscafi Capo Sandalo e Gallura.
All’epoca
sembra logico pensare al trasporto di carburante per mezzo di
autobotti e a tale scopo si inoltrano ripetutamente domande ma
sempre con esito negativo, finché vengono emanate precise
disposizioni che tendono a soddisfare le richieste in tal
senso.
Nel 1972
il servizio di Dogana, istituito nel 1811, viene trasferito a
Portovesme; per rifornire i natanti di carburante è comunque necessaria
la presenza di un finanziere che è presente sull’isola due
volte la settimana; ma, con questa frequenza, l’erogazione del carburante è
insufficiente per rifornire le barche da pesca di Carloforte,
Calasetta e Buggerru.
Nel 1976
entra in servizio un distributore per natanti (carburante
della Saras) ed i pescatori preferiscono rifornirsi da questo
anziché godere dei forti vantaggi sul prezzo dei carburanti
esteri; per questo motivo la gestione del distributore della
Shell cessa, come pure la gestione della
Esso.
La
richiesta di carburante tende ad aumentare per il
moltiplicarsi degli automezzi carlofortini e di quelli che un
rilevante flusso turistico porta nell’isola di San Pietro.
L’Agip
assimila il distributore marino della
Saras e mette in
attività un secondo distributore per mezzi terrestri (siamo
negli anni ’80).
Attualmente, per i distributori, i rifornimenti vengono
effettuati con corse di traghetto riservate specificatamente
per il trasporto dell’autobotte di servizio.
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