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Valori nutrizionali del tonno
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Le carni
del pesce azzurro, e del tonno in particolare, sono
pregiate da un punto di vista nutrizionale perché apportano
proteine di elevata qualità, quantità variabili di grassi e
trascurabili quantità di carboidrati.
Il muscolo
del tonno è caratterizzato da fibre corte con poco tessuto
connettivo e perciò particolarmente indicato per chi ha
bisogno di cibo nutriente, di sapore gradevole e di facile
digeribilità; sono da preferire le carni di tonni di
piccole dimensioni (il trancio di diametro inferiore a 25
cm).
Nel grasso
del tonno sono abbondantemente presenti gli acidi grassi
polinsaturi; proprio ad una particolare famiglia di essi,
denominati omega 3, viene attribuita l’azione
preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari,
grazie alla loro azione antitrombotica.
È da tenere
presente che il pesce ha in media un contenuto di grasso
inferiore a quello delle carni degli animali da macello (20%
circa) e che gli acidi grassi polinsaturi sono presenti
in questi animali in quanto si nutrono di alghe.
Grazie
anche al giusto apporto energetico, al modesto contenuto di
colesterolo, all’ottima fonte di
micronutrienti e
al consistente contenuto vitaminico, il tonno è, da un
punto di vista nutrizionale, un alimento importante che offre
un contributo di diversi nutrienti e che deve essere consumato
rapidamente dopo la cattura in quanto facilmente deperibile.
Con la rottura delle strutture cellulari, conseguenti alla
morte dell’animale, gli enzimi danno inizio alle reazioni di
deterioramento, non bloccate neppure dalla conservazione in
frigorifero. È bene ricordare che la surgelazione dei prodotti
ittici mantiene pressoché inalterato il valore nutritivo in
quanto le leggere modificazioni che possono verificarsi
durante le operazioni di surgelazione sono irrilevanti.
La carne
del tonno è naturalmente tenera, al contrario della carne di
altri animali, quindi la cottura serve a renderla
igienicamente sicura, appetitosa e più digeribile.

Il pesce
contiene poche sostanze aromatizzanti e per questo motivo a
ciascuna specie si adattano solo alcuni tipi di cottura; per
il tonno, ai fini della conservazione del sapore, la
cottura al vapore è la migliore mentre con la bollitura
circa un terzo di queste sostanze viene disperso; anche l’arrostimento
è un buon metodo di cottura perché salva la quasi totalità
delle componenti aromatiche.
Le
popolazioni, nelle quali l’alimentazione è costituita
prevalentemente dai prodotti della pesca, hanno maggiore
resistenza fisica e durata della vita media più lunga in
confronto a quelle che consumano soprattutto carni o vegetali.
Le malattie
del cuore e dei vasi sanguigni (infarto,
angina,
arteriosclerosi, ecc.) sono meno frequenti nei
consumatori abituali di pesce; gli studiosi di nutrizione
hanno collegato questo fatto alla particolare composizione dei
prodotti della pesca e del tonno in particolare per il
contenuto di acidi grassi polinsaturi, vitamine liposolubili e
minerali (magnesio, selenio, iodio).
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