> Tonno
|
|
La grande migrazione
|
|
L’habitat naturale del
tonno rosso si
trova nelle fredde acque del Nord Atlantico, da dove, ogni
anno, all’avvicinarsi della primavera, inizia il suo
viaggio d’amore che lo porta verso Sud, attraverso lo
Stretto di Gibilterra, per deporre le sue uova nelle calde
acque del Mediterraneo.
Questa
migrazione avviene seguendo un
percorso immutabile che spazia dalle Isole Baleari nel
Mediterraneo Occidentale, poi verso il Mar Tirreno, fino a
Sud-Ovest della Sardegna e la Sicilia per arrivare, in
alcuni casi, fino alle coste della Turchia.
Già
Aristotele parlava di questo pesce e
considerava il Mar Nero come la zona di riproduzione più
importante del tonno; in realtà in questo mare dal 1985 non
si sono più visti tonni rossi a causa dell’inquinamento
delle acque e della pesca sconsiderata effettuata in
passato.
Il
tonno rosso è spinto a compiere questo
viaggio da un istinto impresso nel suo codice genetico e
per questo segue sempre lo stesso percorso. Somiglia in
questo ai salmoni, che risalgono le correnti dei fiumi per
riprodursi e morire, spesso preda dei voraci orsi che li
aspettano sulle rive dei fiumi, oppure alle
anguille, che
dai fiumi arrivano fino al Mar dei Sargassi, anch’esse per
riprodursi e morire.
Questa somiglianza è solo parziale, perché
il tonno tornerà al suo Oceano una volta finita la stagione
degli amori, quando le uova si saranno schiuse e le nuove
piccole generazioni saranno nate.
Per questo il tonno viene chiamato
“Tonno
di andata” o “di corsa” nel suo viaggio verso i mari caldi,
quando non è ancora stremato dal lungo percorso; le sue
carni sono saporite e la
femmina porta le uova, che, in
piena estate, vengono deposte; sono piccolissime (1 mm di
diametro) e vengono subito fecondate dai gameti maschili
liberati dai tonni maschi. Dalle uova fecondate, che vanno
ad arricchire il plancton, si libera una piccola larva (4/5
mm) che si accresce rapidamente grazie alla straordinaria
capacità di cacciare prede via via sempre più grosse. Dopo
un anno il tonno pesa già 4 kg, a 5 anni 45 kg, a 10 anni
150 kg.
Raggiunge il ragguardevole peso di
300 kg all’età
di 15 anni e la lunghezza di 2 metri e mezzo.
Il
“tonno di ritorno”, quello che nuota
verso lo Stretto di Gibilterra e l’Atlantico in autunno, è
invece quello ormai stanco per i lunghi trasferimenti,
la
sua carne è sfibrata e non più molto ricercata ed è per
questo che viene raramente pescato in questa fase del suo
viaggio.
In realtà questa teoria di migrazione è molto discussa.
Secondo alcuni solo una parte dei tonni compie questo
percorso di ritorno mentre altri, quando le acque del mare
si raffreddano, semplicemente si inabissano, passando
l’inverno a grandi profondità, da cui emergono solo in
primavera.
Questi sarebbero tonni stanziali e si troverebbero in tutto
il Mediterraneo.
Secondo altri, sarebbero i tonni giovani
a restare nel
Mediterraneo sempre inabissandosi all’avvicinarsi
dell’inverno, e questo dimostrerebbe come mai le tonnare
volanti peschino abbondantemente tutto l’anno quando, in
teoria, i tonni non dovrebbero esserci.
Per questo motivo le migrazioni vengono seguite con grande
interesse dai biologi marini di molte Università
internazionali.
|