> Tonno > La tonnara di Carloforte
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Il mercato giapponese
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La tonnara di Carloforte ha una solida
reputazione e, a parte un lungo periodo di stasi in cui
la pesca era stata sospesa, ha sempre avuto delle buone
stagioni di pesca; nell’anno 2001 ha catturato
4000
tonni; nella stagione del 2002 ne sono stati presi
3000.
Il tonno viene pescato con sistemi diversi
dal passato. Una volta c’erano gli
stellati,
uomini esperti armati di aste lunghe e corte, che
uncinavano il tonno in tre punti ben precisi, sotto la
testa, al centro e alla coda, e lo issavano in barca con un
unico gesto deciso, aiutati da grida di incitamento, in
gara tra di loro.
Oggi, al momento della mattanza, il pesce viene portato più
a galla possibile sollevando il
corpus
(la rete al fondo della camera della morte) e, quando il
tonno non ha quasi più forze, viene agganciato sotto la
testa e sollevato a bordo con un verricello. Qui un
esperto tonnarotto gli incide la gola, facendo
uscire tutto il sangue. Possono sembrare sistemi crudeli,
ma non bisogna dimenticare che in qualsiasi modo questa
cerimonia avvenga, è pur sempre un rituale secolare,
che viene effettuato tra canti e grida di incitamento come
si è sempre fatto dai tempi più antichi, che ha una sua
ragione di essere, che viene effettuata da uomini che si
tramandano il mestiere anche di padre in figlio, perché è
un mestiere antico come il tempo e che porta
benessere a tutti.
Il fatto che ora il
mercato giapponese
incomba con le sue ferree leggi cambia poco; è per questo
che il tonno viene trattato così; i capi di grandi
dimensioni vengono subito puliti, via la testa e le
interiora, riempiti di ghiaccio e imballati
immediatamente in appositi contenitori per essere
spediti a Tokyo, via Roma. Qui saranno portati ai
grandi mercati dove il loro prezzo raggiungerà cifre da
capogiro: fino a 800 euro al kg.!!
Le leggi del mercato orientale esigono
infatti che, per la preparazione del
sushi e sashimi,
conosciuti e apprezzati anche nel mondo occidentale,
la
livrea del pesce sia integra.
Il pescato di piccola taglia, cioè i tonni
che raggiungono al massimo i 20 kg., viene invece
commercializzato in Europa.
L’interesse dei nipponici in fondo ha salvato la tonnara,
che altrimenti sarebbe perita, affondata da leggi che
impongono costosissimi aggiornamenti ai suoi impianti
che ora, invece, possono permettersi di restare lì, a
sfidare il tempo e a ricordare quando tutto era più
semplice.
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