> Tonno > La pratica della pesca del tonno
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Le Tonnare volanti
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Questi nuovi mezzi di pesca sono diventati
una realtà ormai da molti anni.
Una
flotta di grossi
pescherecci attrezzati per la cattura del
tonno rosso vaga per il
Mediterraneo non solo pescando questo pregiato pesce, ma
imprigionandolo poi in gabbie, che vengono ancorate al
largo della costa o rimorchiate nei porti, dove
il pesce
viene tenuto all’ingrasso.
La stagione di pesca per
queste tonnare dura praticamente tutto l’anno, a differenza
degli impianti fissi, dove la stagione inizia ad
aprile/maggio e termina a metà giugno.
Quando le tonnare fisse, per tutta una
serie di motivi, non si sono dimostrate più remunerative, e
sono state poco a poco abbandonate, è nata
l’esigenza di un mezzo di pesca più moderno, anzi il
paradosso è che forse è stato proprio questo tipo di pesca
che ha costretto molte tonnare a chiudere, facendo morire
un mestiere antico e tradizioni secolari. Hanno iniziato i
grandi pescherecci atlantici a fermare il tonno nella sua
corsa da Ovest verso Est prima ancora che entrasse nel
Mediterraneo per il suo viaggio verso mari più caldi
dove avviene la riproduzione, facendo calare notevolmente
la cattura di questo pesce da parte degli impianti fissi.
E’ pur vero che in certi mari, anche per
l’inquinamento delle acque, come nel caso della
tonnara
di Carloforte, la pesca si era notevolmente ridotta già
alcuni anni fa, tuttavia, superato questo problema, il
tonno rosso è tornato
sulla sua rotta abituale: lo dimostra il fatto che una
delle grandi tonnare rimaste, quella di
Carloforte in
Sardegna, ogni anno, anche se con fasi alterne,
continua a catturare migliaia di tonni.
Ormai anche nel Mediterraneo si trovano
queste tonnare volanti e sono una flotta considerevole.
Oltre ad arrivare sui banchi di tonno ed a catturarli con
grande facilità, anche con l’aiuto di mezzi molto
sofisticati, li immettono in gabbie che restano in
mare dove il tonno viene messo all’ingrasso.
Questo consente di catturare anche il
tonno cosiddetto “di ritorno”, cioè quando compie il
suo viaggio a ritroso dal Mediterraneo all’Atlantico, dopo
la fase riproduttiva. Questo tonno ha perso buona parte del
suo peso e ha già deposto le uova, ma, con la
permanenza nelle gabbie, il peso viene recuperato
facilmente ed il tonno diventa commercializzabile. Viene
poi ucciso molto velocemente, con un colpo di fucile,
e smistato sui vari mercati, principalmente quello
giapponese dove la carne cruda del tonno rosso è molto
apprezzata.
La
flotta di tonnare volanti nel
Mediterraneo è ben numerosa ed è composta da
barche
italiane, francesi e
spagnole. La
campagna di pesca inizia a Malta a febbraio e le
barche rimangono in quella zona fino ad aprile, catturando
tonni dai 100 ai 300 kg., poi si sposta lungo le
coste
della Calabria da maggio a metà luglio, per arrivare
alle Baleari, dove si trovano soprattutto barche
francesi e spagnole.
L’allevamento ittico è ormai da tempo una realtà. Era nato
tempo fa come utopico esperimento per combattere la
fame
nel mondo, ma si è trasformato in un
business
affermato e tutti troviamo il pesce di allevamento sul
mercato, magari a prezzi competitivi; ma vedere questo
corridore dei mari chiuso in una gabbia e ucciso con una
fucilata fa apparire la tanto discussa
mattanza
molto meno cruenta: lì almeno c’è il confronto diretto tra
l’uomo e la sua preda con una tradizione secolare
alle spalle.
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