Tradizioni - Il rito della mattanza
(dati
al 2006)
Grazie ad una
produzione annuale di circa 100 mila tonnellate, l'Italia e' al
terzo posto nel mondo per la lavorazione del tonno. A
causa del crollo del mercato giapponese, che assorbe circa il
90% del pescato, grazie ad un consumo pro capite di 80 kg
all'anno (contro i due kg italiani), le 125 tonnare italiane
sono oggi chiuse, a esclusione delle due dell'isola di San
Pietro, mentre la Sicilia vanta quella di
Favignana e, fino al 2003, quella di
Bonagia.
Di recente le
tonnare fisse, come quelle di Carloforte, sono state
sostituite da quelle volanti. I giapponesi seguono infatti i
branchi con flotte di pescherecci, arrivando perfino a
ingabbiare i pesci, per ingrassarli.
Oltre alla
quantita', a causa della caccia indiscriminata di cui sono
accusati i nipponici, fanatici di sushi di ventresca,
anche il peso dei pesci e' calato. Dai 200 kg medi di esemplare
di quattro anni fa si e' passati a 45 kg, non risparmiando
neanche i tonni prepuberi, con un peso da 3 a 7 kg.
Attualmente
la maggior parte del tonno e' pescato con un sistema a
palamiti e lenze, il 20% con
tonnare volanti e solo
1% con quelle tradizionali. Alcune regioni, come quella
Siciliana, hanno stanziato incentivi per aiutare il settore,
identificandolo come bene culturale.
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