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Mondiali
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I Padroni Marittimi
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I
principali protagonisti ed artefici dell’espansione
commerciale marittima sono state le generazioni di preparati
Padroni Marittimi che si sono succedute nell’arco di più di un
secolo. Costoro erano i “comandanti” dei battelli e dei
bastimenti, signori e padroni a bordo di tutto quanto essi
sovrintendevano.
Il Padrone svolgeva le mansioni più diverse:
marinaio, navigatore, carpentiere, velaio, metereologo, ma
anche medico e avvocato. Nei porti di destinazione
doveva vedersela con gli addetti alle spedizioni e
cavarsi
d’impaccio con agenti, destinatari, doganieri, spedizionieri e
funzionari del porto.
Doveva incassare il denaro per il nolo, pagare tutte le spese
e tenere i conti e mandare all’armatore – quando non lo fosse
egli stesso – il saldo dell’incasso per il carico.
La
personalità e l’abilità dei Padroni Marittimi
carlofortini differivano l’uno dall’altro quanto i battelli
che comandavano. Diversi per estrazione, abitudini e
temperamenti, essi non disponevano della formula che potesse
assicurare loro il successo o la sopravvivenza nella loro
difficile professione.
Tuttavia, indistintamente, quegli uomini tennero testa
ai colleghi delle altre e più attrezzate marinerie italiane –
la siciliana, l’adriatica ed in particolare quella ligure –
fino a quando i mutamenti imposti dal progresso imposero
nuove forme di commercio che comportarono la cessazione di
quelle attività marittime sulle quali l’Isola di San Pietro
fondò il suo lungo periodo di benessere.
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