> Gente di Mare > L'economia tabarchina e le Guerre
Mondiali
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Le attività commerciali
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Contemporaneamente al proliferare ed al perfezionarsi del
naviglio, si consolidarono le attività commerciali con diverse
aree del Mediterraneo. Si scambiavano soprattutto generi
alimentari, legname, prodotti per l’agricoltura e una
moltitudine di merci varie. Un buon numero di operatori
alimentò in quel periodo traffici di proporzioni
ragguardevoli; accanto alle ditte maggiori ed alle agenzie di
spedizionieri ebbero modo di prosperare anche i piccoli
commercianti-padroni, i quali, operando in proprio, tennero i
collegamenti con i porti della Corsica, ma anche della
Francia
(Marsiglia, Tolone), della Spagna (Barcellona, Baleari) e di
Malta. Essi approvvigionarono tanto Carloforte quanto l’isola
madre di ogni genere di merci: legname, castagne, ferro,
cemento, carbone, paglia, cereali, frutta, farine, stoviglie.
Con i
loro traffici i commercianti carolini assicuravano alla Città
ogni genere di prodotti. L’impresa commerciale coinvolgeva
tutti i membri della famiglia ed ognuno contribuiva al
benessere di questa per quelle che erano le capacità
personali. L’attività di commercianti ed armatori
assicurava pertanto il lavoro a tutti i familiari, ma niente
era lasciato all’improvvisazione.
I
compiti erano ben suddivisi: contabili, magazzinieri e
garzoni a terra, Padroni Marittimi e marinai sulla nave, sulla
quale prendeva posto di sovente il titolare dell’impresa, che
curava personalmente la compravendita dei suoi prodotti, in
condizioni di estremo disagio.
I
piccoli porti verso i quali era rivolto il traffico delle
merci meno pregiate erano privi di attrezzature,
mancando del tutto sia i mezzi di carico e scarico delle merci
dalle imbarcazioni sia i locali destinati allo stoccaggio dei
prodotti, come silos, capannoni e magazzini.
Le
operazioni di compravendita erano condotte
direttamente sulle
imbarcazioni ormeggiate in banchina, senza l’ausilio di
intermediari commerciali. Per tale motivo, i bastimenti
carichi di merce varia rimanevano anche settimane su una data
piazza finché il carico non veniva interamente
venduto o
addirittura barattato, non fosse altro per poter rientrare al
porto di partenza avendo coperto le spese di
nolo.
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