> Gente di Mare > L'economia tabarchina e le Guerre
Mondiali
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La Grande Guerra
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Dall’inizio del XX secolo, il movimento del porto era andato
aumentando di anno in anno in maniera vertiginosa; il
crescendo continuo si interruppe però bruscamente a partire
dalla Grande Guerra.
Lo
scoppio del primo conflitto mondiale colse impreparata la
laboriosa comunità di Carloforte. Le attività commerciali
subirono un vistoso ridimensionamento; le industrie meccaniche
ed i cantieri navali vennero privati in gran parte delle
maestranze. Un gran numero di operai fu infatti richiamato
alle armi; dopo la disfatta di Caporetto anche le classi
intorno al 1870 furono mobilitate.
La guerra
portò con sé anche i primi lutti tra la popolazione civile. La
mattina del 29 aprile 1918 Angela Novella e Giuseppina Nani,
che abitavano in una casa facente angolo la centrale Via XX
Settembre, furono uccise dai colpi di cannoncino esplosi da un
sommergibile germanico, emerso improvvisamente dalle acque del
porto a pochissima
distanza dall’abitato.
Al
termine del conflitto le attività ripresero vigore. Il mare
continuava a dare occupazione a più della metà della
popolazione giunta ormai a più di 8.000 anime. I lavoratori
del mare erano occupati per oltre il 50% della navigazione
libera mentre i restanti erano addetti ai trasporti del
minerale.
Molti
marittimi seguirono la strada intrapresa agli inizi del secolo
dai loro colleghi che, in cerca di lavoro, scelsero di
emigrare. Parecchi di loro fecero fortuna
oltreoceano, dove
trovarono una nuova casa. Altri ancora, attratti – più per
necessità che per aspirazione – dal grande cabotaggio (la
cosiddetta “môla fêua”), non fecero più ritorno.
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